sabato, Settembre 23, 2023
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i rumor erano veri, ma cosa possiamo aspettarci?

“I rumor erano veri.”

Sono bastate queste semplicissime parole, seguite dal primo full trailer di Final Fantasy VII Rebirth, per trasformare Geoff Keighley in un legato romano, generale di legioni di fan dell’Impero videoludico, e scatenare l’inferno in rete. I colpi di testa di Square Enix non sono certo una novità, eppure in questo caso il colosso nipponico ha scelto di correre un rischio come mai prima d’ora: mostrare adesso Final Fantasy VII Rebirth, a poche settimane dal lancio del già divisivo Final Fantasy XVI, è una scommessa non da poco, che potrebbe in realtà nascondere l’assoluta fiducia nei confronti della creatura di Naoki Yoshida o in alternativa essere frutto di una stratega comunicativa poco lungimirante.

Mettendo da parte i dubbi scaturiti dalla decisione intrapresa dalla Casa dei Chocobo, non solo ci siamo lasciati conquistare dal trailer di Final Fantasy VII Rebirth, ma lo abbiamo prontamente passato sotto la nostra lente di ingrandimento, al fine di scoprire il benché minimo dettaglio nascosto nel filmato. Siete pronti a intraprendere il “viaggio ignoto” promessoci da Square Enix nelle battute conclusive di Final Fantasy VII Remake?

Il mondo oltre la tangenziale di Midgar

In barba ai desideri dei fan storici, che appunto volevano un rifacimento in scala 1:1, il progetto Remake che Square Enix sta portando avanti ha ambizioni nettamente più grandi. Anziché limitarsi a raccontare una seconda volta la medesima storia che conosciamo piuttosto bene sin dal lontano 1997, il team di Kitase, Nomura, Hamaguchi e Nojima sta espandendo l’universo della settima fantasia finale oltre i suoi stessi limiti, integrando nella Trilogia Remake degli elementi presi dalla Compilation of Final Fantasy VII e rafforzando il legame fra i vari prodotti che ne fanno parte.

Nonostante il producer abbia promesso in più occasioni altri cambiamenti, sottolineando però che il copione del titolo originale non sarebbe stato stravolto del tutto, il primo full trailer di Final Fantasy VII Rebirth suggerisce che la trama del secondo episodio seguirà grossomodo i binari prestabiliti. Al termine di Final Fantasy VII Remake Intergrade (non occorre compiere un viaggio ignoto per trovare la recensione di Final Fantasy VII Remake Intergrade) avevamo infatti lasciato i nostri beniamini in viaggio verso Kalm, che quantomeno nell’originale titolo del 1997 era la prima tappa visitata da Cloud e compagni dopo aver abbandonato Midgar. Allo stesso modo, il filmato che Geoff Keighley ha diffuso in coda alla Summer Game Fest 2023 ci ha permesso di dare una prima occhiata all’albergo di Kalm in cui Tifa e gli altri terranno una conversazione estremamente importante per stabilire il loro vero obiettivo e soprattutto cominciare a far luce sulle anomalie che affliggono la memoria di Cloud. Ricordi danneggiati che un sempre carismatico Sephiroth non esiterà a usare per manipolare tanto la sua nemesi quanto i fan.

Come del resto era già accaduto lo scorso anno, con l’uscita del primo teaser di Rebirth (ve ne abbiamo parlato nella nostra precedente anteprima di Final Fantasy VII Rebirth), le parole dello storico antagonista e il sapiente montaggio effettuato da Square Enix mirano a confondere il pubblico, affinché questo non riesca più a distinguere cosa sia reale o meno: asserendo di aver ucciso Tifa (nel trailer inglese si parla soltanto di “lei”, mentre in quello giapponese viene espressamente menzionata Tifa – NdR) e domandando chi sia la ragazza in compagnia di Cloud, però, il leggendario SOLDIER non anticipa affatto dei risvolti narrativi inediti, come qualcuno ha subito ipotizzato, ma al contrario si riferisce a un fondamentale passaggio del flashback di Nibelheim, che come previsto troverà effettivamente spazio nel secondo capitolo della trilogia.

Junon

L’Osservatorio di Cosmo Canyon

Kalm e il Reattore Mako abbandonato nei pressi del Monte Nibel – lo stesso che di recente abbiamo visitato in Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion – non sono però gli unici luoghi familiari che il trailer ha posto sotto i riflettori. Osservando la parte centrale del filmato abbiamo ad esempio notato l’accogliente fattoria dei Chocobo, la palude infestata dal terrificante Midgar Zolom (che stavolta speriamo di affrontare in groppa ai pennuti, dando vita a una sequenza di lotta non troppo diversa da quella che, a un passo dal finale di FFVII Remake, ci ha visti combattere contro il Motor Ball in sella alla Daytona di Cloud), le Miniere di Mythril, le immense aree di Corel e Junion (dove si intravede appena quella che siamo convinti sia l’Highwind di Cid), e non per ultimo l’Osservatorio di Cosmo Canyon, al cui interno il saggio Bugenhagen terrà la sua lezione sul funzionamento e sull’importanza del Lifestream per il pianeta Gaia. Destinazioni, quelle appena menzionate, che delineano più o meno fedelmente lo stesso percorso compiuto dai nostri eroi nel gioco del ‘97.

Una differenza con l’originale potrebbe essere invece rappresentata dall’inedita boss fight che il team di sviluppo pare aver incluso nelle Miniere di Mythril: laddove Elena era un boss opzionale affrontabile in una fase avanzata della campagna di FFVII, si direbbe che la new entry dei Turks darà battaglia a Cloud a soci già nella cava in cui questi dovrebbero incontrarla per la prima volta, avvelandosi per l’occasione del supporto del collega Rude.

Le informazioni attualmente in nostro possesso non ci permettono ancora di stabilire dove si concluderà Final Fantasy VII Rebirth, tuttavia la presenza di due dischi nella confezione del gioco potrebbe dirla lunga sulla sua longevità. Da parte nostra ci auguriamo pertanto che la campagna raggiunga almeno il Tempio degli Antichi e la Capitale Dimenticata, anche per capire quale destino abbia in serbo la Casa dei Chocobo per una certa fioraia. Anzi, sarebbe più corretto parlare di una “coppia di personaggi”, visto che la sconfitta riportata dai Numen – i guardiani del tempo – nella prima parte della Trilogia Remake ha permesso a Zack Fair di scampare alla morte e raggiungere Midgard per ricongiungersi alla sua amata (evento che abbiamo esaminato nel dettaglio nel nostro speciale su Final Fantasy VII Remake Intergrade).

A proposito di Zack, i 20 secondi iniziali del nuovo trailer di Final Fantasy VII Rebirth hanno subito fomentato la fantasia dei fan, spingendoli a credere che la scena del telegiornale sia ambientata in realtà nella timeline in cui il SOLDIER è sopravvissuto all’attacco della Shinra. In questa sequenza un reporter annuncia agli abitanti di Midgar che un enorme tornado ha danneggiato i Settori 0, 1 e 2, “giustificando” il crollo della piattaforma sui bassifondi. Tra i feriti e i cadaveri recuperati è possibile vedere anche Barret, Tifa, Aerith e Red XIII, che senza Cloud potrebbero essere stati in realtà sconfitti dalle forze di Shinra. Supponendo che questa scena sia effettivamente tratta dalla timeline di Zack, che dopo aver lasciato da qualche parte l’amico ancora in stato catatonico si è precipitato nella Chiesa situata nel Settore 6, senza però trovare la propria amata, per quale ragione Aerith e Red XIII dovrebbero trovarsi coi membri di AVALANCHE? Senza Cloud, non solo Tifa e Barret non avrebbero mai incontrato la diretta discendente degli Antichi, ma Red XIII sarebbe ancora in qualche laboratorio della compagnia elettrica. Considerando poi che già in Final Fantasy VII Remake la Shinra aveva creato dei reportage fasulli, la soluzione più papabile è che quella criptica sequenza iniziale non sia altro che l’ennesima comunicazione di propaganda alterata dalla subdola multinazionale.

Gioco di squadra

Mettendo da parte la componente narrativa, è tempo di focalizzare la nostra attenzione sul gameplay. Come anticipato da un messaggio di Teruki Endo (Battle Designer), rispetto al primo episodio Final Fantasy VII Rebirth includerà almeno due personaggi giocabili in più, ovvero Red XIII, che nel Remake era soltanto un ospite, e Yuffie, che al contrario abbiamo potuto riabbracciare nel DLC per PlayStation 5 a lei dedicato.

In attesa di scoprire se anche Vincent, Cid e Cait Sith si uniranno alla festa, abbiamo appreso che i componenti del party avranno stavolta la facoltà di esibirsi in spettacolari attacchi combinati. Nel filmato abbiamo ad esempio visto Aerith erigere una barriera magica attorno ai nemici, per poi invitate l’amica Tifa a finirli con un rapido assalto fisico, mentre gli agilissimi Red XIII e Yuffie, che a questo punto supponiamo non sia più un personaggio segreto, potranno bersagliare simultaneamente l’obiettivo da più direzioni. Infine, Barret e Cloud tenderanno a mescolare gli attacchi a lunga distanza del primo con le violente spadate del secondo, creando una soluzione che, quantomeno a primo acchito, si direbbe piuttosto efficace contro i nemici robusti. Benché Square Enix ci abbia mostrato soltanto tre abbinamenti, siamo abbastanza certi che i nostri combattenti potranno “vincolarsi” a qualsiasi compagno di squadra, in maniera non troppo dissimile da quanto facevano Yuffie e Sonon in Final Fantasy VII Remake Intergrade.

Tenendo presente che questo primo trailer era focalizzato perlopiù sulla trama del prodotto e che il gameplay verrà mostrato in maniera approfondita soltanto nei prossimi mesi, il sistema di combattimento non sembra cambiato granché rispetto a come lo ricordavamo, anche se va detto che l’introduzione degli attacchi combinati dovrebbe aggiungere maggiore profondità a un impianto ludico già appagante e fenomenale (per tutti i dettagli rileggere il nostro speciale sul combat system di Final Fantasy VII Remake). Da parte nostra non vediamo l’ora di poter dare uno sguardo approfondito al moveset del rapidissimo Nanaki, che a giudicare dalla prima clip di lotta si direbbe in grado di roteare come una trottola.

In seguito al messaggio diffuso sui social da Yoshinori Kitase, che solo lo scorso 3 giugno aveva raccontato ai giocatori che Final Fantasy VII Rebirth proporrà “un mondo ampio, multiforme e caratterizzato da un elevato tasso di libertà”, il dubbio che il secondo capitolo della trilogia possa essere open-world è diventato alquanto insistente e, in effetti, nella prima parte del footage inedito abbiamo potuto ammirare delle mappe enormi e contraddiste da una profondità di campo notevole.

Nonostante l’assenza della mini-mappa ci impedisca di verificare sin da ora la presenza di limiti o barriere invisibili, però, l’aspetto di alcune location e soprattutto la consapevolezza che Final Fantasy VII Rebirth sarà su due dischi ci spingono a ritenere che il gioco si avvarrà invece di una struttura open-map, proprio come l’imminente Final Fantasy XVI. Una soluzione che, in tutta onestà, preferiamo di gran lunga, specie se consideriamo che determinate aree di Gaia diverranno accessibili soltanto nel terzo e ultimo episodio del Progetto Remake.

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