sabato, Settembre 23, 2023
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La medicina estetica diventa sociale e preventiva (e meno invasiva)

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La richiesta di trattamenti di medicina estetica è in continua crescita, ma aumenta an che il rischio di trasformare questa disciplina da restitutiva a trasformativa. Questo è il primo campanello di allarme, emerso alla 44esima edizione del Congresso Sime (Società Italiana di Medicina Estetica) che si è svolto a Roma nei giorni scorsi. «Questo andamento non va bene per tante ragioni, ma soprattutto perché ci rendiamo conto che l’estetica e il buon gusto iniziano a mancare negli operatori della medicina estetica – spiega Emanuele Bartoletti, presidente Sime -. È una tendenza tipicamente italiana che non si riscontra a livello internazionale. Gli americani, oltre dieci anni fa, sono stati i primi a trasformare i visi della pazienti e adesso hanno capito l’errore e ricercano un effetto naturale. Non si comprende perché noi adesso abbondiamo con visi troppo riempiti da filler, soprattutto a livello dello zigomo, che diventano quasi grotteschi. La causa in parte è dei social, un exploit di immagini ritoccate da photoshop, assolutamente irreali, che però fanno presa sul pubblico, educando il paziente a una concezione errata della medicina estetica. È nostro primario compito limitare queste trasformazioni, un medico estetico coscienzioso non metterebbe mai in atto determinate pratiche. Per questo come Sime ribadiamo l’importanza, assieme alle altre società scientifiche di intervenire in modo significativo su queste comunicazioni alterate rispetto all’estetica e all’etica».

Il Congresso si è concentrato su tre punti focali. Il primo è la medicina estetica sociale che se eseguita in modo corretto non può prescindere da un approccio diagnostico. La visita dal medico estetico inizia con una anamnesi tradizionale per controllare lo stato di salute generale del paziente, durante la quale non è strano riscontrare il pre-diabete, l’ipertensione, le malattie tiroidee e altre patologie. Il secondo punto è la medicina estetica preventiva. Intercettare un’alterazione posturale in giovane età, può evitare problemi più gravi con l’avanzare degli anni. Oppure scoprire nelle ragazze una positività per le malattie circolatorie, agli arti inferiori o la cellulite. «In questo modo, anche se dalla cellulite non si guarisce, possiamo insegnare a chi ne soffre uno stile di vita corretto, consigliare degli integratori e delle terapie mirate – continua Bartoletti -. La cellulite non è solo un problema estetico e va trattata al fine di evitare che nel tempo possa dare problemi di deambulazione a causa di gambe pesanti e gonfie. Un altro aspetto importante è il check-up cutaneo per capire se c’è un sospetto di un epitelioma basocellulare, un tumore della pelle, oppure un neo che non ci convince, allora mandiamo subito il paziente dal dermatologo per avere una conferma diagnostica».

L’ultimo focus è la medicina estetica di supporto in pazienti che hanno sviluppato un trauma oppure in pazienti oncologici. «Negli ultimi anni – continua -, stiamo cercando di lavorare per sviluppare in maniera concreta un buon metodo. Tanto che abbiamo fatto dei corsi di medicina estetica in oncologia per preparare i colleghi ad affiancare il paziente oncologico nella prevenzione, oltre che nella gestione, delle complicanze della chemio-radioterapia».

Botox, filler e fili

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Al Congresso sono state messe a confronto le quattro tossine botuliniche presenti sul mercato e ogni azienda ha spiegato la specificità del loro prodotto, così da poter scegliere in rapporto alle loro caratteristiche la miglior soluzione per il paziente e la terapia più sicura in medicina estetica. Un trattamento molto richiesto è il rinofiller, un vero e proprio trend sui social, con oltre 71 milioni di visualizzazioni su Tik Tok per #rinofiller, e 12,1 milioni per #rinofillermilano. Il rinofiller, come i filler per le labbra, garantiscono un effetto “wow”, immediato perciò sono adatti ai social. Il trattamento, attraverso infiltrazioni di acido ialuronico talvolta abbinato al botox, è indicato per trattare piccole malformazioni come una punta che scende o il dorso del naso leggermene incavato o un leggero gibbo.

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