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Tra 9 e 10 milioni di italiani hanno compiuto almeno un viaggio ispirato in primo luogo dal desiderio di conoscere da vicino i tesori enogastronomici del territorio. Sono il 58% dei viaggiatori, un valore superiore di 37 punti rispetto al 2016. I due dati – messi a confronto dal “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano” curato da Roberta Garibaldi – danno l’idea del trend di crescita di questo fenomeno, ormai arrivato all’attenzione dell’agenda di Governo ma solo fino a poco tempo fa ritenuto residuale.
Viaggiatori e budget in crescita
Un fenomeno ben più ampio se si tiene conto dell’importanza delle esperienze legate a cibo , vino e birra anche di tutti quei turisti che si muovono per altre motivazioni legate allo svago, alla cultura , alle spiagge o al trekking, ad esempio. Secondo il Rapporto, 7 viaggiatori su 10 hanno svolto almeno cinque esperienze di questo tipo nel corso dei viaggi più recenti (+25% sul 2021).
«Un dato in linea con quanto emerge dallo studio della European Travel Commission, secondo cui le proposte a tema enogastronomico sono le più ricercate dai viaggiatori del Vecchio Continente nei viaggi della prossima estate», dicono i curatori del Rapporto, insieme a quelle legate ai paesaggi naturali dove spesso sono vissute (il 17,3% e il 17,8%, in termini assoluti circa 21,2 e 21,8 milioni di turisti hanno intenzione di viverle quest’estate).
Le prospettive per quest’anno restano positive nonostante la crisi, con circa un turista italiano su tre che dichiara di voler dedicare un budget superiore al 2022 al food&beverage.
Proposte più varie possibili
Sono quattro le principali tendenze emerse. Al primo posto c’è la varietà delle proposte, con esperienze a 360 gradi. «I turisti italiani vogliono scoprire mete nuove (63%) e diversificare l’esperienza – si legge nel rapporto – ricercando proposte autentiche e sperimentando attività sempre diverse a contatto con la natura ». Tra le più gettonate ci sono «le degustazioni in vigna e negli uliveti, eventi che abbinano gusto-arte- musica , workation (lavoro abbinato alla vacanza, ndr) nelle aree rurali, sino ad arrivare a nuove proposte quali foraging (andar per boschi a raccogliere piante e frutti selvatici, ndr), corsi di sopravvivenza e attività ludiche come escape room e caccia al tesoro».
Più in generale cresce l’attenzione verso le esperienze in tutti i luoghi di produzione: non solo cantine, con i caseifici in prima linea.
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