Occhi chiarissimi e capelli biondi, Teresa Campagnano è moglie di Amadio Sabato Fatucci, insieme hanno tre figli: Rosa, Angelo e Rebecca. Vivono nelle regole rigorose di un ebraismo ortodosso, cosa piuttosto rara nella Roma dei primi anni Quaranta. Teresa Campagnano (1882-1943) gestisce un negozio di souvenir insieme al fratello. La loro è una famiglia di piccoli commercianti, distrutta dalla persecuzione nazista: la mattina del 16 ottobre 1943, i nazisti fanno irruzione nel loro appartamento in Via Lungotevere Sanzio 2. Qui, le SS trovano e arrestano Teresa Campagnano, suo figlio Angelo con la moglie Cesira e il piccolo Attilio. Angelo tenta invano di convincere i nazisti che quel bambino di otto anni malato e non può affrontare un viaggio, ma non mostrano alcuna pietà. Da Auschwitz, nessuno di loro farà ritorno.
Quando arrivano i nazisti, nell’appartamento si trovano anche Attilio Di Porto (marito di Rebecca, la terzogenita di Teresa) e Amadio junior (figlio maggiore di Angelo e Cesira). Maschi in età lavorativa, sono convinti di essere gli unici in pericolo e per questo, su indicazione di Cesira, si sono nascosti dietro un mobile. È un nascondiglio improvvisato, rischiano di essere scoperti. A salvarli, è l’orologio a cucù di casa Fatucci che batte l’ora: il tempo si ferma, il nazista è distratto da quel suono, la perquisizione si interrompe. Dal loro nascondiglio, Amadio Junior e Attilio Di Porto vedono gli stivali che si allontanano, uno dopo l’altro. Un orologio a cucù salva loro la vita. Quella mattina del 16 ottobre 1943 il marito di Teresa non è in casa ma, su segnalazione di un delatore, verrà comunque arrestato il 22 febbraio 1944 e sarà fucilato alle Fosse Ardeatine.
Le vicende della famiglia Fatucci sono tra quelle raccontate da Sira Fatucci (figlia di Amadio Junior) al regista e attore teatrale Rosario Tedesco. A conservare l’orologio a cucù è Alberto Di Porto (figlio di Rebecca Fatucci e Attilio Di Porto). Storie famigliari, che ora vengono condivise con il largo pubblico grazie all’impegno di Rosario Tedesco che ha organizzato le passeggiate prodotte da Tracce Associazione Culturale lungo le pietre d’inciampo nei giorni di martedì 6 giugno e mercoledì 7 giugno a Roma e venerdì 9 giugno a Milano. Nella capitale, il percorso narrativo sarà alle 9 e poi ancora alle 11 con partenza da via della Lungara 81/C, presso il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD).
Questi percorsi narrativi, dal titolo Due dentro ad un foco. Storie di pietra, rendono omaggio alle vittime del nazifascismo: oppositori politici, ebrei, partigiani, operai, donne e uomini. Al centro di questo lavoro vi è la questione della responsabilità: «Mostreremo la relazione che lega la vittima al carnefice. Grazie a documenti d’archivio e testimonianze, forniti dai nostri partner e dai parenti delle vittime, abbiamo istituito due tipi di relazione: la prima, storicamente accertata e diretta, tra il responsabile della morte e la persona uccisa per delazione, tortura, assassinio. Laddove non è stato possibile rintracciare il carnefice con prove documentali, si è voluto istituire una coppia tragica e, come nella tragedia greca, avremo Antigone e Creonte, la vittima e il carnefice», spiega Rosario Tedesco.
Nati da un’idea di Rossella Tansini, gli attraversamenti urbani sulle tracce delle pietre d’inciampo hanno la durata di un’ora e mezza, sono adatti a ogni età e sono il frutto della collaborazione dell’associazione Tracce con l’Ambasciata tedesca, il Goethe-Institut Roma, il CASD e la Comunità ebraica. A rendere speciali queste passeggiate lungo le pietre d’inciampo a Roma è il coinvolgimento di un centinaio bambini: diretto da Josef Anticoli, il Coro Scuole Ebraiche eseguirà brani della tradizione ebraico-romana, mentre il Dipartimento di Musica della Scuola Germanica eseguirà musiche di Mozart, Ilse Weber e Gershwin. Per partecipare, scrivete a eventi-roma@goethe.de indicando nome, cognome, telefono, giorno e turno. Il punto di partenza delle passeggiate romane sarà presso il CASD, in via della Lungara 81 / C, e per questo motivo sarà indispensabile avere con sé un documento di identità. Il terzo appuntamento sarà a Milano il 9 giugno alle 10:30, con l’Università Statale e il Conservatorio (per prenotare scrivete a info@letracce.org indicando nome, cognome, telefono).
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