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«Non chiamatemi “Il primo gay della royal family”» | Vanity Fair Italia

A Lord Ivar Mountbatten, cugino di re Carlo III, le definizioni piacciono poco, specie quella di «primo gay della royal family britannica», con cui viene spesso etichettato. Non ha tutti i torti, anche se a lui va il merito di aver infranto un tabù non da poco, perché è stato il primo a fare coming out e a cambiare completamente la propria vita per rispettare se stesso e quelli che lo circondano.

Nel mese che celebra il Pride Month, in ricordo delle proteste contro la repressione della comunità omosessuale, che nel 1968 partirono dal locale newyorkese di Stonewall Ill, l’aristocratico ha scritto un articolo sulle pagine dell’Independent per raccontare la sua esperienza di vita, non osteggiata in alcun modo dalla famiglia.

«La reazione dei miei amici e della mia famiglia mi preoccupava molto e mi chiedevo se il mio mondo sarebbe improvvisamente crollato intorno a me», ha scritto Lord Mountbatten, che discende dalla regina Vittoria. «I miei timori erano ovviamente infondati. Tutti sono stati incredibilmente di supporto, e presto è diventato chiaro che nello schema delle cose la tua sessualità non ha importanza per gli altri. Nel mio caso, è giusto dire che una volta che sono uscito allo scoperto mi sono chiesto cosa fosse tutto quel clamore». Il suo coming out, sottolinea Mountbatten, è stato tutto sommato indolore rispetto a quello di altre persone. «Il mondo ha fatto molta strada in termini di accettazione. A coloro che hanno subito e ancora subiscono pregiudizi, persecuzioni e vivono persino sotto la minaccia di una condanna a morte, sono umile e grato. Per loro, continuerò ad alzare con orgoglio la mia bandiera arcobaleno». Non bisogna però andare molto lontano per respirare intolleranza. Anche James Coyle, suo marito dal 2019, ha attraversato momenti difficili, per colpa della sua stessa famiglia. «Ha avuto un momento infelice. Proveniente da una rigida famiglia cattolica, ha sperimentato ogni sorta di rifiuto, bullismo e abuso».

Con James è amore dal 2017. Una folgorazione, dopo un incontro a Verbier, ha ricordato Lord Mountbatten nel suo articolo. Due anni dopo, le nozze, davanti a pochissimi invitati nella cappella privata di Bridwell Park, la tenuta di Lord Mountbatten nel Devon. Ad accompagnare all’altare l’uomo, fu la prima moglie, Penny Thompson, sposata nel 1994 e madre delle sue tre figlie, Ella, Alix e Luli. Penny ha sempre saputo. «Quando abbiamo discusso della mia sessualità, sono stato rincuorato dalla sua comprensione e accettazione», ha detto il cugino del re. Una famiglia unita, che non gli ha mai fatto mancare il proprio appoggio.

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