Il bilancio è di un morto, tre feriti con ustioni gravi e decine di intossicati nell’incendio divampato a Roma in un palazzo in via Edoardo d’Onofrio, nella zona di Colli Aniene. Tutto è successo poco dopo le 14 di venerdì 2 giugno. Le fiamme si sono sviluppate dal secondo piano, probabilmente dai teloni in plastica tesi fra le impalcature: nella palazzina di sette piani, risalente al 1980, erano in corso lavori di ristrutturazione realizzati con il superbonus 110%. Il fuoco si è poi rapidamente propagato investendo ben cinque dei sette livelli della costruzione.
I vigili del fuoco hanno recuperato il corpo di un uomo di 40 anni, ucciso dal fumo mentre si trovava sulle scale del palazzo, ai piani alti dello stabile. Diversi i feriti, di cui 3 ricoverati in ospedale in gravi condizioni. Decine di persone risultano intossicate, trenta sono state portate in salvo dai pompieri mentre 25 residenti hanno dovuto lasciare le loro case.
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Sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco con 4 auto serbatoio, 2 autobotti, 2 autoscale e altri mezzi di servizio. Presenti anche alcuni uomini della Questura capitolina, per capire quale sia l’origine dell’incendio. Fra le ipotesi al vaglio degli investigatori, all’inizio c’era l’esplosione di una macchina Gpl parcheggiata nella strada. Ma ora sta prendendo piede un’altra teoria: l’incendio potrebbe essere nato dai materiali dei pannelli solari. Poi le fiamme avrebbero innescato l’esplosione di alcune bombole di acetilene presenti nel cantiere, che a loro volta avrebbero coinvolto anche l’impalcatura del palazzo e un telo blu presente al secondo piano dello stabile. Il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Alessandro Paola ha spiegato che «al momento non è ancora possibile stabilire da dove sia partito l’incendio», però ha confermato che ci sono state due-tre esplosioni prima che le fiamme avvolgessero l’impalcatura dello stabile.
Non sono mancate le testimonianze dei residenti, raccolte da vari quotidiani: «Abbiamo sentito un boato enorme. Uno scoppio. E poi le fiamme», ha raccontato una signora al Messaggero. Mentre Alessandro, 16 anni, ha detto a Repubblica: «Stavo tornando a casa. Da fuori ho sentito le esplosioni. Sembravano bombe. Mia madre era dentro. É riuscita a uscire con le sue gambe. L’ho vista ed era sotto shock. Era tutta ustionata, adesso è al Sant’Eugenio».
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