Poiché le aziende operanti nel settore devono spesso fronteggiare un controllo maggiore da parte dei governi democratici sulle attività condotte, e soprattutto in funzione della normativa di riferimento alquanto nebulosa in vigore nell’Unione europea, esse tendono ad istituire le rispettive sedi degli uffici negli Stati membri in cui l’attuazione dei controlli sull’utilizzo di tali strumenti risulta notoriamente inefficace.
Vale come esempio Nso Group, che ha creato filiali in Bulgaria e Cipro per agevolare la vendita dei suoi prodotti, o come Intellexa, che possiede una serie di società di spionaggio cibernetico, tra cui Cytrox e Circles, e che ha stabilito punti d’appoggio a Cipro, Grecia e Malta. Nel 2021 il “Progetto Pegasus”, basato sulla collaborazione di oltre 80 giornalisti di 17 organizzazioni di media in dieci paesi coordinati da Forbidden Stories, un’organizzazione mediatica senza scopo di lucro con sede a Parigi, e con il supporto tecnico di Amnesty International, aveva rivelato come lo spyware Pegasus di Nso Group fosse stato utilizzato per accedere ad un elenco di cinquantamila numeri di telefono identificati come “selected for targeting” dai clienti di Nso.
Il gruppo di lavoro aveva analizzato tutti i numeri, abbinandoli successivamente a una serie di persone identificate. Dall’elenco originale gli analisti avevano individuato, altresì, oltre mille individui classificati come “di interesse” e sparsi in oltre cinquanta paesi. Le vittime includevano diversi membri della famiglia reale araba, almeno 65 dirigenti d’azienda, 85 attivisti per i diritti umani, 189 giornalisti e più di 600 politici e funzionari governativi, inclusi ministeri di gabinetto, diplomatici e ufficiali militari e di sicurezza. Almeno dieci primi ministri, tre presidenti e un re sono stati trovati anche nelle liste dei bersagli di Pegasus.
Com’era facile prevedere, l’indagine ha prodotto un livello di indignazione pubblica tale da costringere gli Stati Uniti, nel 2021, a inserire Nso Group in una sorta di lista nera che ha condotto l’azienda quasi sull’orlo della bancarotta. Alcune settimane dopo l’ annuncio dello scandalo, Apple ha avviato un’azione legale contro Nso Group finalizzata a «frenare l’abuso di spyware sponsorizzato dallo Stato», elogiando nel contempo, Amnesty Tech e Citizen Lab per il lavoro svolto.
Sebbene il futuro di Nso Group sia attualmente avvolto in una nube di incertezze, l’industria dello spionaggio digitale, nel suo insieme, rimane particolarmente florida. Rimangono numerosi i governi che si rivolgono a società private per ottenere di spionaggio digitale.
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