
In Alto Adige la siccità sta diventando emergenza e il governatore Arno Kompatscher corre ai ripari. Da 18 mesi le precipitazioni sono sotto le medie pluriennali, tanto che il deflusso dell’Adige è ampiamente sotto il livello auspicato. Il governatore ha firmato un’ordinanza “contingibile e urgente” per contenere il consumo di acqua. La misura prevede anche uno stop alla produzione di neve artificiale per innevare le piste da sci.
Stop alla neve artifciale
Il presidente della Provincia autonoma nell’ordinanza raccomanda a tutti, e in particolare agli agricoltori e ai proprietari di giardini e parchi, di usare l’acqua in modo parsimonioso. I gestori di acquedotti pubblici sono invitati a prevedere delle turnazioni dei prelievi d’acqua elevati e ad informarne gli utenti, tra cui i gestori di piscine e proprietari di grandi parchi.I coltivatori di frutta dovranno usare l’irrigazione antibrina solo in caso di assoluta necessità, ovvero se le temperature dovessero calare così tanto da mettere in serio pericolo il raccolto. Infine, l’ordinanza vieta l’innevamento artificiale. Le piste da sci, in verità, sono ancora in buone condizioni ed anche in alta quota con temperature così elevate, come quelle registrate negli ultimi giorni, non è tecnicamente possibile produrre neve artificiale. Dopo Pasqua, comunque, i comprensori sciistici chiuderanno i battenti, pertanto, il divieto di innevamento non andrà ad incidere sull’economia turistica.
Siccità emergenza preoccupante
Vanno gestiti con coscienza i bacini idrologici e tutti dobbiamo fare un utilizzo ragionevole dell’acqua”.
Tutelare l’acqua potabile
L’anno scorso il 21 marzo il presidente della Giunta, Kompatscher, a causa della siccità e dei lavori di manutenzione alla centrale di Glorenza, che non poteva mettere a disposizione l’acqua per l’irrigazione antigelo, aveva firmato una simile ordinanza d’emergenza. Con l’ordinanza del 2022 si cercava di reagire all’incombente carenza idrica in Alta Val Venosta. Anche l’anno scorso non c’erano state precipitazioni per settimane, e a causa delle temperature elevate l’irrigazione delle foreste e delle aree di coltivazione delle mele poteva rendersi necessaria già alla fine di marzo.
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