Erano in pochi a sapere che si conoscessero e avessero un rapporto di lavoro in essere, ma fatto sta che Fedez e il velocista Marcell Jacobs sarebbero ai ferri corti. A rivelarlo è stato il campione del mondo, vincitore dell’oro alle Olimpiadi di Tokyo sui 100 metri, in una lunga intervista a La Stampa nel corso della quale ha spiegato che, nel 2018, i suoi interessi erano rappresenti dalla società gestita da Fedez e da sua madre Annamaria Berrinzaghi, la Doom Entertainment. «Mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità, ma lì non hanno mai sviluppato un progetto. Me li aspettavo pronti al risultato, invece ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente», ha raccontato Jacobs non fermandosi qui.
Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
«Per contrasto, quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri, mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza», ha detto il campione che, a ottobre del 2021, ha deciso, a causa «della scarsa promozione effettuata dall’agenzia», di rescindere il contratto e di firmare con la londinese Nexthing. La società italiana, però, non l’ha presa bene, rilasciando un comunicato stampa in cui ha chiarito «che tale condotta di Jacobs è priva di alcun fondamento e quindi illegittima», definendo la rescissione «strumentale e infondata» e annunciando di aver fatto ricorso al Tribunale di Milano «per far accertare in via d’urgenza l’inadempimento dell’atleta» e per accertarsi «delle sue conseguenti responsabilità risarcitorie».
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Insomma, la battaglia legale tra Fedez e Marcell Jacobs è tutt’ora in corso, anche se quest’ultimo sembra aver preso la faccenda con filosofia: «Le batoste servono, nella vita le mazzate sono necessarie, sempre, a più riprese. Quando tutto sembra facile non ti godi nulla e nel momento in cui cadi ti fai male, se prendi botte eviti di rifare lo stesso errore. Non pensavo fosse difficile rappresentarmi».
Abbiamo provato a contattare Doom per avere un contraddittorio ma, per il momento, non è arrivato.
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