Dal 17 novembre nei cinema d’Italia con Lucky Red Princess, opera seconda di Roberto De Paolis (Cuori Puri) che ha aperto in Concorso la sezione Orizzonti della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Salutato dalla critica italiana e internazionale come una delle rivelazioni del festival, il film racconta la storia di Princess, una giovane clandestina nigeriana che vende il proprio corpo ai margini di una grande città.
Princess – Trama e cast
“Princess” è una giovane clandestina nigeriana che vende il proprio corpo ai margini di una grande città. Come un’amazzone a caccia, si muove in una pineta che si estende fino al mare, un bosco incantato in cui rifugiarsi, nascondersi dalla vita, guadagnarsi il pane quotidiano. Per sopravvivere deve fiutare l’odore dei soldi, schivare pericoli e sentimenti, un cliente dopo l’altro, senza soluzione di continuità. Finché un giorno litiga con le amiche con cui condivide la strada e incontra un uomo che sembra volerla aiutare. Ma è soltanto da sola che Princess potrà salvarsi.
“Princess” è interpretato da Gloria Kevin (Princess), Lino Musella (Corrado), Salvatore Striano (Cliente Tassista), Maurizio Lombardi (Cliente Ricco) e Sandra Osagie (Success).
Princess – Curiosità
- Il team che ha supportato il regista Roberto De Paolis dietro le quinte ha incluso il direttore della fotografia Claudio Francesco (Cuori Puri, Calcinculo), la montatrice Paola Freddi (Cuori Puri, Guida romantica a posti perduti), la scenografa Paola Peraro (A Tor Bella Monaca non piove mai, Favolacce) e la costumista Loredana Busacemi (Curoi Puri, Lazzaro Felice).
- “Princess” è prodotto da Carla Altieri, Roberto De Paolis, prodotto da Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri, produttore associato Stefano D’Avella. Una produzione Young Films, Indigo Film con RAI Cinema, con il patrocinio di Piam Onlus – Progetto Integrazione Accoglienza Migranti.
Note di regia
Ho costruito il film fondendo il mio punto di vista con quello di alcune ragazze nigeriane, vere vittime di tratta, che lo hanno scritto con me e poi hanno interpretato se stesse. Si è creato così uno spazio di lavoro nuovo, libero: insieme abbiamo percorso strade diverse e credo più autentiche rispetto alla rappresentazione, spesso pietistica, a cui siamo abituati quando si parla di immigrazione, clandestinità, prostituzione. Sempre in bilico tra il racconto dal vero di una realtà degradata e quello lirico di un’umanità ferita, il film è un racconto di formazione: perché Princess, prima di ogni altra cosa, è una ragazza di diciannove anni che, aggrappata al proprio candore, cerca di resistere alla ferocia del mondo. [Roberto De Paolis]
Chi è Roberto De Paolis?
Regista, sceneggiatore, produttore e fotografo, Roberto De Paolis è nato a Roma e ha studiato cinema alla London Film School. Dopo aver diretto alcuni cortometraggi (tra cui “Bassa Marea” e “Alice”, entrambi presentati alla Mostra di Venezia), nel 2013 fonda insieme a Carla Altieri la Young Films, con cui produce i documentari Fuoristrada di Elisa Amoruso e Saro di Enrico Maria Artale. Nel 2017 firma il suo film d’esordio Cuori Puri, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes e candidato al David di Donatello come Miglior Opera Prima. “Princess” è il suo secondo lungometraggio.
Intervista al regista
Il regista Roberto De Paolis parla della scelta di esplorare il mondo delle prostitute nigeriane e di come ha avvicinato le protagoniste del film.
La prostituzione di strada mi ha sempre affascinato, mi è sempre sembrato un mondo a parte, un mondo folle, assurdo, estremo. Una metafora perfetta di certe questioni umane. Pensare che due persone raggiungano la massima intimità fisica senza nemmeno sapere i reciproci nomi, mi sembra riporti tutto a un piano quasi primordiale, animale, istintivo. Eppure ci sono di mezzo i soldi, e il potere. Nella mia vita non sono mai andato con una prostituta di strada, poi, iniziando la ricerca per scrivere, mi sono fermato a conoscerle: abbiamo parlato, mi hanno svelato i luoghi in cui “lavorano”, abbiamo mangiato insieme da McDonald’s, siamo andati in chiesa la domenica. Sono entrato nel loro mondo, tramite la magia del cinema. Penso sempre che l’unico modo sia quello di mettersi sullo stesso piano con la persona con cui si entra in relazione: se vuoi che gli altri si raccontino, inizia a raccontare di te, se vuoi che aboliscano il giudizio, aboliscilo tu per primo. Se non vuoi che abbiamo paura di te, non aver paura di loro. Seguendo questa semplice regola d’oro, onestamente non ho mai trovato molte difficoltà.
De Paolis racconta come ha incontrato Glory Kevin, e quanto quest’ultima ha contribuito alla creazione del film.
Ho incontrato Glory per strada, abbiamo trovato i personaggi protagonisti tramite street casting, tranne che per i tre attori professionisti (Lino Musella, Maurizio Lombardi e Salvatore Striano). Glory inizialmente era molto diffidente, non capiva cosa volessimo da lei, nel tempo abbiamo stabilito una fiducia e lavorato molto insieme. Il personaggio che avevo scritto prima di incontrarla – che era comunque basato sulle testimonianze di tante prostitute africane – si è “adattato” a lei, abbiamo “scritto” insieme provando le scene, parlando della sua vita, della strada etc. Lei si è sentita libera di intervenire, di cambiare le cose, e di questo vado molto fiero: la libertà che le abbiamo dato di autorappresentarsi, di raccontare la sua storia, è molto importante, forse era la prima volta che le veniva concessa tanta libertà, tra l’altro da un team di lavoro composto tutto da italiani.
De Paolis spiega l’iter dell’integrazione degli attori e le ragazze non professioniste e del livello di sicurezza con cui si è approcciato al mondo della prostituzione di strada.
A me piace lavorare con i non professionisti perché obbligano i professionisti a fare un lavoro nuovo, di esplorazione, di fatica, di messa in discussione più personale. Ai professionisti ho detto: non pensare al personaggio ma a come reagiresti tu in questa situazione se ti succedesse veramente. Le ragazze nigeriane erano fuori controllo, cambiavano tutto, noi tentavamo di non perdere terreno, io cercavo di adattare il resto del film a quello che facevano il giorno prima. Credo che delle battute della sceneggiatura sia rimasto al massimo il 20%. Per me le riprese sono così, devono andare contro la sceneggiatura, distruggerla. Per quanto riguarda al sicurezza, se non avessimo ascoltato a sufficienza le ragazze nigeriane avremmo corso diversi rischi. Se avessimo seguito unicamente il nostro punto di vista, sarebbe uscito un ritratto stereotipato, plastico, pietistico, magari punitivo, o forse troppo leggero. Io sento di aver trovato un equilibrio giusto, soprattutto grazie all’apporto della ricerca, dello studio, del lavoro sul campo e del rapporto creativo con le protagoniste del film.
Princess – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Emanuele De Raymondi (Edizioni Musicali Indigo Film srl). De Raymondi e il regista Roberto De Paolis sono alla loro seconda collaborazione dopo “Cuori Puri” (2017). Altri crediti di De Raymondi includono musiche per i lungometraggi Waves (2012) di Corrado Sassi, Arianna (2015) di Carlo Lavagna, il documentario Saro (2016) di Enrico Maria Artale e Guida romantica a posti perduti (2020) di Giorgia Farina. Alla colonna sonora ha collaborato Andrea De Sica con musica addizionale (brani di musica Techno).
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